La top 3 di questa settimana

La top 3 di questa settimana

Per gli utenti iscritti alla newsletter Adnkronos, ecco il recap delle tre notizie più lette di questa settimana.

  • Per la prima volta dall'inizio della guerra, l'Ucraina ha colpito il territorio russo con un jet.

Secondo le informazioni raccolte da Sky News, un aereo ucraino - non è chiaro quale velivolo - ha colpito "un centro di comando" russo nell'area di Belgorod. L'emittente britannica fa riferimento a informazioni fornite da una fonte militare ucraina e non aggiunge dettagli relativi all'attacco. L'Ucraina ha recentemente ottenuto il via libera di numerosi Paesi occidentali per l'uso delle armi Nato per colpire obiettivi militari in territorio russo.

La fonte ha riferito:

"Una missione dell'aviazione ucraina (Uaf) ha colpito un centro di comando a Belgorod. La valutazione dei danni inflitti è ancora in corso. È confermato, si è trattato di un attacco diretto. È il primo attacco aereo dell'Uaf contro un obiettivo in Russia".

Approfondisci qui: Ucraina, primo attacco aereo in Russia

  • Papa Francesco ripete torna sul concetto di "frociaggine" e ammonisce i parroci sulle omelie

Nell'incontro a porte chiuse con i parroci di mezza età, il Papa è tornato spontaneamente sulla tanto discussa "frociaggine", ribadendo che un giovane omosessuale "non è prudente che entri in seminario". La Chiesa - ha ribadito - è aperta a tutti ma quello che ha inteso stigmatizzare sarebbe la lobby gay che ideologizza il fenomeno.

Durante l'udienza generale in piazza San Pietro, Bergoglio ha di nuovo ammonito i parroci, prima di esortare i fedeli a portare sempre con sé una Bibbia tascabile per leggerla nei momenti liberi. Queste la parole del Pontefice ai sacerdoti:

"Questo voglio dire ai preti che parlano tanto e non si capisce di cosa parlano. Non più di otto minuti!", altrimenti la gente si addormenta "e ha ragione".

Approfondisci qui: Papa, nuova sferzata ai parroci e il bis sulla "frociaggine"

  • Rissa alla Camera, aggredito il deputato del M5S Leonardo Donno: "Non riuscivo a respirare"

Durante il dibattitto alla Camera sull’Autonomia differenziata, Leonardo Donno è stato aggredito e portato via dai sanitari in carrozzina. La discussione si era accesa qualche minuto prima quando il deputato pentastellato si era avvicinato ai banchi del governo con l’intento di consegnare una bandiera tricolore al ministro Calderoli ed è stato aggredito da altri deputati:

"Non sono riuscito a capire bene nella confusione, ma hanno provato e sono riusciti anche a colpirmi con calci e pugni Iezzi, Candiani, Cangiano, Amich... Parlamentari di Lega e Fratelli d'Italia. Mi hanno detto ci sono dei video. Vedrò se prendere dei provvedimenti".

Questa la ricostruzione fatta da Donno all'Adnkronos.

Approfondisci qui: Rissa alla Camera, la ricostruzione di Donno

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