𝐍𝐮𝐭𝐫𝐢𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐜𝐥𝐢𝐧𝐢𝐜𝐚: 𝐥𝐞 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 “𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐚𝐭𝐞” 𝐝𝐚𝐥 𝐍𝐨𝐦𝐞𝐧𝐜𝐥𝐚𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐭𝐚𝐫𝐢𝐟𝐟𝐚𝐫𝐢𝐨 Il 20 dicembre 2024, Il Sole 24 Ore ha pubblicato un articolo che evidenzia una significativa lacuna nel Nomenclatore Tariffario Nazionale: l'assenza delle prestazioni di nutrizione clinica. Questa mancanza comporta che servizi essenziali come la valutazione dello stato nutrizionale, la diagnosi e il trattamento delle malattie nutrizionali non siano riconosciuti né rimborsati adeguatamente. La nutrizione clinica è fondamentale per la prevenzione e la gestione di numerose patologie, e il suo mancato riconoscimento nel sistema tariffario potrebbe limitare l'accesso dei pazienti a cure nutrizionali specialistiche. È urgente che le istituzioni sanitarie affrontino questa problematica, aggiornando il Nomenclatore Tariffario per includere le prestazioni di nutrizione clinica, garantendo così un'assistenza sanitaria più completa ed equa per tutti. Come sottolinea Antonella Lezo, Presidente della Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo (SINPE): "La nutrizione clinica concorre a migliorare lo stato di salute e la qualità di vita dei pazienti affetti da molteplici patologie, acute e croniche, come diabete, tumori, malattie cardiovascolari e gastrointestinali, in diverse fasi della vita, dai neonati pretermine fino agli anziani fragili." Per leggere l'articolo: https://lnkd.in/dTeDXi8d
Post di SINPE Società Italiana di Nutrizione Artificiale e Metabolismo
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🔔 La presa in carico nutrizionale è, come stabilito dalle linee guida emanate da ESPEN - European Society for Clinical Nutrition and Metabolism e come più volte ribadito da varie società scientifiche e dalle linee di indirizzo italiane sui percorsi nutrizionali nei pazienti oncologici, essenziale nel percorso di cura del paziente oncologico. Aumentano le evidenze circa i benefici di un intervento nutrizionale precoce, ma sono ancora molte le difficoltà da risolvere in seno al sistema, tra cui: - Accesso a prestazioni e rimborsi da parte dei pazienti (solo quelli più benestanti e/o con un livello di istruzione più alto riescono ad accedervi) - Cultura nutrizionale, intesa come sensibilità al rischio di malnutrizione, spesso inadeguata anche tra i professionisti sanitari - Confusione tra nutrizione finalizzata alla prevenzione e intervento nutrizionale, soprattutto a causa di diffusione di informazioni imprecise o errate in giro per la rete 💡 Abbiamo cercato negli anni di costruire un modello organizzativo innovativo, più efficiente ed efficace, che tenesse conto delle necessità dei clinici e delle competenze presenti, valorizzando risorse ad elevato potenziale, sviluppando una linea di prestazioni che fosse economicamente autosufficiente, considerato che l'SSN non mette a disposizione alcun tipo risorsa per la nostra disciplina e professione. 🔔 In questo contesto sono nate le attività della Dott.ssa Sara Cardellini, che dopo essersi occupata per alcuni anni di nutrizione oncologica a tutto tondo, con un focus iniziale sulle patologie maligne del pancreas, ora si concentra prevalentemente (ma non solo) su pazienti ammalati di #cancro a carico del distretto testa-collo. Un paziente che riceva questa diagnosi può andare incontro a problematiche specifiche, tra cui: - disfagia, cioè difficoltà nella deglutizione - odinofagia, cioè dolore in fase di deglutizione - disgeusia, cioè alterazione nella percezione dei gusti - mucositi, cioè infiammazioni a carico ad esempio delle mucose della bocca - nausea, vomito o altre manifestazioni analoghe e che da sole o nel loro complesso indurrebbero il paziente a ridurre l’introito di cibo tutti fenomeni che concorrono ad aumentare il rischio di #malnutrizione, che nel caso di queste patologie ha una prevalenza di circa il 50%. 💡 Grazie ad una collaborazione della nostra Biologia della #Nutrizione con la Dott.ssa Aurora Mirabile è stato possibile sviluppare una linea clinica e di ricerca dedicata a questi pazienti, ampliando l'offerta.
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🍏 Dalla Sinu (Societá Italiana Nutrizione Umana) arrivano i nuovi Larn. In questi dieci anni c'è stata una revisione di un’enorme massa di nuovi dati sul metabolismo dei diversi nutrienti, studiando le condizioni di carenza e di tossicità, i livelli di assunzione e la relazione tra questi nutrienti e il rischio di patologie cronico-degenerative, in particolare quelle cardiovascolari e neoplastiche, che rappresentano ad oggi le principali cause di morte e di disabilità nel nostro Paese. 🍏 https://lnkd.in/drMac5xj
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Nuovo nomenclatore tariffario nazionale delle prestazioni della specialistica ambulatoriale. Preoccupazioni della Commissione di albo nazionale dei Dietisti. L’entrata in vigore del nuovo nomenclatore tariffario nazionale a partire dal prossimo 1° aprile, non solo non risolve le problematiche denunciate da anni in relazione alla mancanza di prestazioni essenziali inerenti alla nutrizione, ma #dietisti #nomenclatoretariffario #professionisanitarie
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A dieci anni dalla precedente, in occasione del XLIV Congresso Nazionale della Società Italiana di Nutrizione Umana (#SINU), è stata presentata la V Revisione dei #LARN - Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti. Ecco alcune #novità: uno spiccato orientamento verso un’#alimentazione plant-based, #educazione al corretto uso/disuso per #sale, #zuccheri e #grassi saturi in un’ottica preventiva di #patologiecardiometaboliche, estensione dell’elenco degli alimenti inclusi nelle porzioni standard, inclusione di #cibietnici entrati nelle abitudini alimentari degli italiani, rivisitazione dei #valorinutrizionali per età evolutiva, in conformità con le #raccomandazioni delle Società Italiana di Pediatria (SIP), ridefinizione delle fasce di età adulta e senior condivise con la SIGG - Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. elio rossi | Corinna Montana Lampo | Jessica Cuda | Alessia Rapuano | Tommaso La Vecchia | Tecniche Nuove Healthcare | Tecniche Nuove Spa
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Una cura migliore grazie ad una migliore nutrizione Una buona assistenza ai pazienti oncologici (e non solo), comprende lo screening dello stato nutrizionale, la diagnosi e il trattamento delle persone che sono malnutrite. Medical Nutrition Industry International (MNI) e i co-firmatari hanno adottato il nuovo Manifesto con l’obiettivo di guidare il prossimo mandato e le agende degli organi dell’UE, concentrandosi sull’integrazione dell’assistenza nutrizionale come componente fondamentale del percorso di assistenza ai pazienti per il periodo 2024-2029, combattendo le disuguaglianze all’accesso dei pazienti alle cure, all’assistenza nutrizionale e portando in evidenza l’annosa questione sul rimborso delle cure. È tempo di agire! Questo l’imperativo di MNI per i prossimi 5 anni #nutrizionemedica #nutrizioneclinica #screeningnutrizionale #malnutrizione #unioneitalianafood #ONS #AFMS
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Importante confronto tra i più importanti attori della nutrizione parenterale in Italia nel 40mo anniversario dall' introduzione di questa terapia salvavita. Emerge come punto focale la mancata definizione nei lea che oggi più che mai mette a rischio tutto quanto e' stato costruito ed impedisce un adeguata resa in carico da parte dei centri e il percorso verso un'equità di cura (intesa non solo come somministrazione ma come percorso integrato) che ad oggi sembra un utopia. La definizione a livello nazionale delle caratteristiche di sicurezza e qualità sia nella produzione delle sacche che nella gestione e affiancamento del percorso di cura è il punto di partenza, lo strumento essenziale per costruire equità e adeguatezza.
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In ambito oncologico l'impatto della malnutrizione è ormai supportato da dati inconfutabili sulla necessità di adeguato supporto nutrizionale non solo integrazione e supporto nel momento degli effetti della malnutrizione ma un supporto strutturato, con professionisti adeguati e formati fin dal momento della diagnosi. Ad oggi i PDTA oncologici spesso non comprendono queste figure all'interno del team con gravi conseguenze sia cliniche che sulla qualità di vita
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Quanto è diffuso lo screening nutrizionale nei pazienti oncologici in Italia? Qual è il grado di consapevolezza degli oncologi italiani del problema della malnutrizione? Quale peso viene dato alla valutazione nutrizionale tra i pazienti oncologici negli ospedali italiani? Maurizio Muscaritoli, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e Nutrizione Clinica del Policlinico Umberto I di Roma (Sapienza Università) e presidente della Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo (Sinuc) racconta lo scenario italiano in questo servizio. Quanto è diffuso lo screening nutrizionale nei pazienti oncologici in Italia? - YouTube Fonte: https://lnkd.in/d74qB7yZ #nutrizionemedica #nutrizioneclinica #screeningnutrizionale #malnutrizione #unioneitalianafood #ONS #AFMS
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In Italia almeno 250mila persone soffrono di Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali ( MICI ). Sebbene le cause di queste patologie siano ancora sconosciute, nel mirino degli studi c’è il regime alimentare tipico dei Paesi occidentali, basato sul consumo eccessivo di cibi ultraprocessati. Non esiste una cura definitiva contro queste malattie. «Oggi abbiamo a disposizione delle terapie avanzate, basate su farmaci biologici e immunosoppressori. Ma per la malattia di Crohn abbiamo dimostrato l’efficacia anche di una terapia nutrizionale, che può essere alternativa ai farmaci, assolutamente priva di effetti collaterali» afferma il Prof. Lionetti Lionetti illustra la terapia: «Nella fase 1 ( 6 settimane ) : il fabbisogno calorico quotidiano è assicurato al 50% dalla formula liquida. Per raggiungere la remissione della malattia, il paziente dovrà aggiungere cinque cibi "obbligatori" + alimenti "permessi" a sua scelta: ad es. pesce magro fresco, riso bianco o spaghetti di riso, avocado, etc.. secondo dosi indicate dal medico. Nella fase 2 ( 6 settimane) : il 25% dell’apporto nutrizionale è coperto dalla formula liquida, i cibi obbligatori restano gli stessi, mentre la lista di quelli "permessi" si amplia. La terza fase è detta di mantenimento e dura per i nove mesi successivi. Il 25% del fabbisogno è garantito sempre dalla formula liquida. La terapia nutrizionale - conclude il professore - viene proposta fin da subito a tutti i pazienti con malattia di Crohn in modo da individuare quelli responsivi, al fine di ottimizzare l’impiego dei farmaci». «Ci sono evidenze scientifiche di efficacia della terapia nutrizionale anche nei pazienti adulti nelle forme di malattia lieve e moderata» conclude Lionetti. #CDED #CrohnDiseaseExclusionDiet #ECCO #ESPGHAN #MalattiadiCrohn #MICI
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