I Vichinghi erano veri maestri del riciclo creativo e dell'artigianato. Le loro abitazioni nascondevano un segreto che le rendeva particolarmente resistenti: erano spesso costruite riutilizzando il legno delle vecchie navi, in particolare quello pregiato di quercia. Quando una nave non era più adatta alla navigazione, il suo legno - già naturalmente resistente e trattato per affrontare le intemperie del mare - trovava nuova vita nelle pareti delle case lunghe vichinghe. La famosa tecnica costruttiva "a clinker", che rendeva le navi flessibili e leggere, conferiva anche alle abitazioni una robustezza particolare. Queste robuste assi marinare, temprate da infinite traversate, continuavano così a proteggere le famiglie vichinghe, questa volta dalla terraferma. Una scelta non solo pratica ed economica, ma anche sostenibile: l'antica saggezza norrena ci insegna ancora oggi come sfruttare al meglio le risorse che abbiamo.
Post di Michele Ilardo
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Segui il nostro blog, ogni primo lunedì del mese ti sveleremo le qualità e le peculiarità che rendono il legno unico, facendoti capire perché lo amiamo e lo lavoriamo da tre generazioni! #gruppopirotto #centroserviziedilipirotto #abitazioniinlegno #prefabbricati
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Qualche spiegazione sulle nostre scelte tecniche per le nuove costruzioni #officinaabitare
// Un involucro super efficiente con il laterizio Nella bellissima campagna di Carmignano, all'interno della DOCG più piccola d'Italia, abbiamo progettato una nuova cantina vinicola per Podere Allocco, e ne stiamo curando anche la direzione lavori. Spesso le persone ci chiedono se è possibile fare efficienza energetica anche con i materiali della tradizione, come i laterizi: la risposta ovviamente è si, perchè tantissime aziende hanno fatto ricerca e creato laterizi speciali (in questo caso porotherm) che permettono di raggiungere prestazioni energetiche elevatissime, utilizzando difatto un mattone (seppur super tecnologico) di terracotta. In questo caso, noi abbiamo lavorato con il blocco bio plan T9 di Wienerberger Italia prevede un sistema integrato di pezzi speciali per la correzione dei ponti termici. Il sistema permette di rispettare la normativa termica ed acustica in 38 cm di spessore delle pareti; noi completeremo il tutto con un intonaco in cocciopesto per l'esterno, ed intonaci in calce naturale per gli interni. Ed il vantaggio dov'è? A nostro parere, l'aspetto più interessante è il fatto di non dover utilizzare un sistema a cappotto esterno, che aggiunge in questo caso un costo ed una lavorazione in più, ed è sicuramente più soggetto ad usura e degrado, per non parlare della possibilità di condense interstiziali (che in questo caso si azzera). I cappotti noi li utilizziamo (e ben volentieri) nell'ambito delle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, ma per le nuove costruzioni preferiamo le pareti monostrato! #officinaabitare
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Dalla Vecchia Bottega ai Trattamenti Moderni: La Storia del Controllo dei Tarli nel Tempo Se c’è una costante nella storia del legno, è il suo nemico silenzioso: i tarli. Questi insetti xilofagi hanno affascinato e tormentato l’umanità per secoli, da quando i primi artigiani si sono imbattuti nei danni da loro causati. In questo articolo, esploreremo l’evoluzione del controllo dei tarli nel corso del tempo, dalle tecniche antiche ai trattamenti moderni, offrendo un viaggio appassionante attraverso la storia e la scienza. Alla Scoperta dei Tarli I tarli, con il loro insaziabile appetito per il legno, hanno da sempre rappresentato una minaccia per mobili, edifici storici e opere d’arte. Sin dall’antichità, gli artigiani hanno lottato per proteggere le loro opere da questi piccoli distruttori. Oggi, con l’avvento della tecnologia e della scienza, disponiamo di strumenti e trattamenti innovativi per combatterli. L’Antica Arte del Controllo dei Tarli Nei secoli passati, gli artigiani si affidavano a metodi rudimentali per proteggere il legno. Fumi, oli, e perfino incantesimi, facevano parte dell’arsenale contro i tarli. Tuttavia, spesso queste soluzioni si rivelavano inefficaci o dannose per la salute umana e l’ambiente. L’Epoca delle Scoperte Scientifiche Con l’avvento della scienza, gli studiosi hanno cominciato a comprendere meglio il ciclo di vita dei tarli e i modi per controllarli. Nel XIX secolo, si svilupparono i primi insetticidi, offrendo una nuova speranza nella lotta contro questi insetti dannosi. Tuttavia, molti di questi composti si sono rivelati tossici per gli esseri umani e l’ambiente, portando alla ricerca di alternative più sicure ed efficaci. Il Rinascimento dei Trattamenti Naturali Oggi, grazie ai progressi nella ricerca scientifica, disponiamo di trattamenti antitarlo innovativi e rispettosi dell’ambiente. Metodi come il trattamento termico e l’utilizzo di oli essenziali offrono un’alternativa sicura e sostenibile agli insetticidi tradizionali. Queste soluzioni moderne sono efficaci nel controllare le infestazioni da tarli senza danneggiare il legno o l’ambiente circostante. Un Futuro Senza Tarli La lotta contro i tarli è stata lunga e difficile, ma con i recenti progressi tecnologici e scientifici, stiamo aprendo la strada a un futuro in cui il legno possa essere preservato senza compromettere la nostra salute o l’ambiente. Con una combinazione di conoscenza storica, innovazione e impegno per la sostenibilità, possiamo garantire che le prossime generazioni possano godere del fascino e della bellezza del legno senza temere i tarli.
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// Un involucro super efficiente con il laterizio Nella bellissima campagna di Carmignano, all'interno della DOCG più piccola d'Italia, abbiamo progettato una nuova cantina vinicola per Podere Allocco, e ne stiamo curando anche la direzione lavori. Spesso le persone ci chiedono se è possibile fare efficienza energetica anche con i materiali della tradizione, come i laterizi: la risposta ovviamente è si, perchè tantissime aziende hanno fatto ricerca e creato laterizi speciali (in questo caso porotherm) che permettono di raggiungere prestazioni energetiche elevatissime, utilizzando difatto un mattone (seppur super tecnologico) di terracotta. In questo caso, noi abbiamo lavorato con il blocco bio plan T9 di Wienerberger Italia prevede un sistema integrato di pezzi speciali per la correzione dei ponti termici. Il sistema permette di rispettare la normativa termica ed acustica in 38 cm di spessore delle pareti; noi completeremo il tutto con un intonaco in cocciopesto per l'esterno, ed intonaci in calce naturale per gli interni. Ed il vantaggio dov'è? A nostro parere, l'aspetto più interessante è il fatto di non dover utilizzare un sistema a cappotto esterno, che aggiunge in questo caso un costo ed una lavorazione in più, ed è sicuramente più soggetto ad usura e degrado, per non parlare della possibilità di condense interstiziali (che in questo caso si azzera). I cappotti noi li utilizziamo (e ben volentieri) nell'ambito delle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, ma per le nuove costruzioni preferiamo le pareti monostrato! #officinaabitare
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2 mesiGeniale