In questo lavoro «emergono in modo forte alcuni temi. Il primo è il tema del mutualismo che era la regione fondante della cooperazione nell''800 e lo sarà ancora di più nel futuro. (...) Altro tema è la democrazia economica, l'elemento distintivo (della cooperazione): nell'autogestione del lavoro e della proprietà si costruiscono le condizioni per incidere sul modello capitalista. In una realtà profondamente distopica come quella che viviamo, l'elemento della democrazia nell'uso dei dati e lo strumento cooperativo sono oggi di straordinaria attualità».
Le parole di Simone Gamberini, presidente di Legacoop, hanno chiuso la presentazione del volume edito da Fondazione Barberini “Storia della Lega delle Cooperative. Dalle origini alla Repubblica (1886-1946)”, curato dallo storico Fabio Fabbri.
Il volume è stato presentato a Roma nella sede del Cnel (il Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, sala Marco Biagi).
Come è nato e si è sviluppato lo strumento cooperativo, dalla fondazione della Lega alla definitiva affermazione delle grandi aziende e al pieno riconoscimento sociale e legislativo, è il tema del lavoro di Fabio Fabbri che ripercorre i primi 60 anni di vita della Lega nazionale delle cooperative dalla sua fondazione, il 10 ottobre 1886, alla definitiva affermazione sancita con l’articolo 45 della Costituzione della Repubblica Italiana.
Gamberini ha sottolineato: «Nell'Ottocento il mutualismo si poneva in modo urgente per rispondere a bisogni. E anche però per costruire un mondo migliore: c'era questa urgenza di essere ancorati alla realtà in una prospettiva utopica che guardava al futuro, proiettata verso una società più uguale».
In quest'epoca di crisi e grandi trasformazioni a livello sociale e del lavoro - ha osservato Luciana Castellina, giornalista e scrittrice - «possiamo ragionare insieme su come rilanciare le forme mutualistiche e cooperative? Ce lo poniamo questo problema? Come si fanno a trovare forme cooperative nel sistema digitale, nel sistema dell'intelligenza artificiale, che prospettiva diamo ai giovani oggi su questo terreno. Che mondo vogliamo fare, su quali valori?».
All'incontro sono intervenuti Roberto Lippi, direttore di Fondazione Barberini, Renato Brunetta, presidente del Cnel, l'autore della ricerca Fabio Fabbri, Francesco Giasi, storico e direttore di Fondazione Gramsci.
Brunetta ha sottolineato come la Lega delle cooperative sia «la più antica rete del futuro» perché «i principi della cooperazione - inclusività, orizzontalità, il valore della persona - sono must ineludibili in quest'epoca di transizioni».
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