Prodotti che amo...
Esperto di family business, governance di impresa e di famiglia. Autore di libri sulle imprese familiari. Board member certificato.
Figlia di un pescivendolo, è dal marito che Luisa prende il cognome che la renderà famosa. Ma l’amore con Annibale dura solo il tempo di trasformare una drogheria in una piccola azienda di confetti e cioccolato in quel di Perugia. Sarà Giovanni a rubare il cuore di Luisa, un cognome ingombrante di quelli che costringono Annibale a uscire anche dall’azienda: Giovanni Buitoni nipote del patron della pasta. Con lui Luisa farà dell’azienda la fabbrica stellata Perugina, dove esprimerà appieno il suo senso sociale di impresa, pioniera nel creare in azienda un asilo nido e spacci per fare la spesa dopo il lavoro. Il loro amore sarà sussurrato a suon di scambi di bigliettini che saranno alla base della geniale intuizione di inserirli nel 𝐵𝑎𝑐𝑖𝑜, un cioccolatino che Luisa ha inventato per non sprecare granella e cioccolato che a fine giornata vengono buttati. È il 1922 e tre anni dopo Luisa darà al Bacio una sorella, il nome ispirato a Roxanne, l’amata di Cyrano de Bergerac. Dura esternamente, morbida internamente, 𝑅𝑜𝑠𝑠𝑎𝑛𝑎 sarà inconfondibile per il vestito rosso rubino ed il suo rumore quando viene scartata. Ma a Luisa non basta e a 50 anni si lancia nella moda, specializzandosi nella pettinatura della lana dei conigli d’angora, una tecnica che inventa per non doverli uccidere e scuoiare. A farne un’impresa sarà il figlio Mario, costruendo intorno allo stabilimento una comunità autosufficiente, dove la cifra assistenziale e ricreativa per le persone è parte integrante del significato stesso di impresa. Luisa non potrà però esserne testimone. Un tumore alla gola se la porterà via a soli 57 anni. Mentre Perugina e Buitoni finiranno agli svizzeri di Nestlé, sarà il nipote Annibale a trasformare l’intuizione della nonna e le capacità del padre nel brand globale 𝐿𝑢𝑖𝑠𝑎 𝑆𝑝𝑎𝑔𝑛𝑜𝑙𝑖, consegnandolo a Nicoletta, la quarta generazione. Ha detto José Pepe Mujica: “𝐒𝐞 𝐥𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨 𝐞𝐜𝐨𝐧𝐨𝐦𝐢𝐜𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐢 𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢, 𝐚𝐥𝐥𝐨𝐫𝐚 𝐞̀ 𝐮𝐧 𝐟𝐚𝐥𝐬𝐨 𝐬𝐯𝐢𝐥𝐮𝐩𝐩𝐨.”