La terza edizione dell'EcoForum per l'Economia Circolare in Valle d'Aosta si avvicina! 📅 Mercoledì 19 marzo 📍 CSV Valle d'Aosta, Aosta - Via Vittorio Avondo, 8 ♻️ La giornata si concentrerà sulla corretta gestione dei rifiuti in Valle D’Aosta, a cui seguirà la premiazione dei Sub-ATO Ricicloni che nel 2023 si sono dimostrati virtuosi nella raccolta differenziata superando il limite di 65%. 👉 Scopri il programma completo! #economiacircolare #rifiuti #LegambientePiemonteValleDAosta #Legambiente #raccoltadifferenziata #portaaporta
Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta
Organizzazioni civiche e sociali
Turin, Piedmont 361 follower
Ambiente, scienza, volontariato e solidarietà.
Chi siamo
Tutela dell’ambiente, difesa della salute dei cittadini, salvaguardia del patrimonio artistico italiano. Sono molti i campi in cui Legambiente è quotidianamente impegnata, a livello nazionale regionale e locale. Alle grandi battaglie si affianca infatti la quotidiana attività degli oltre centodiecimila soci e degli oltre duemila tra circoli e classi per l’ambiente sparsi su tutto il territorio nazionale: numeri che fanno di Legambiente la più diffusa associazione ambientalista italiana. Una trentina sono i circoli del Piemonte, circa 5000 gli iscritti. Probabilmente hai già incontrato o conosciuto Legambiente grazie alle sue campagne nazionali (dal Treno Verde alla Goletta Verde, da Carovana delle Alpi a Giretto d'Italia); oppure hai partecipato a una delle grandi giornate di volontariato (da Puliamo il Mondo a 100 strade per giocare). In queste pagine potrai scoprire cosa fa Legambiente in particolare in Piemonte e Valle d’Aosta e come fare per impegnarti anche tu per salvaguardare l’ambiente, per migliorare la qualità della vita della tua città, o magari solo per sostenerci nelle nostre attività.
- Sito Web
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http://www.legambientepiemonte.it
Link esterno per Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta
- Settore
- Organizzazioni civiche e sociali
- Dimensioni dell’azienda
- 2-10 dipendenti
- Sede principale
- Turin, Piedmont
- Tipo
- Non profit
- Data di fondazione
- 1989
Località
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Principale
Via Maria Ausiliatrice, 45
Turin, Piedmont 10152, IT
Dipendenti presso Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta
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Sergio Capelli
🍃Ambientalista, 🎼musicista, 🛵moto-ciclista🚲... e qualche ista ancora. Mi occupo di 📣comunicazione ambientale. Parlo di #comunicazione…
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Valerio Cappellaro
Graphic Designer presso Legambiente O.n.l.u.s.
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Stefania Fontana
Avvocato presso Studio Legale Avvocati Fontana Pastorello
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Sarah Cuccu
Co-fondatrice Quidd - organizzazione per l'orientamento. Case manager senior e disability inclusion . Architetta e Community planner in interventi…
Aggiornamenti
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I dati contenuti nel PRUBAI dimostrano che un nuovo inceneritore a servizio della Regione non è necessario. Parlare nel 2025 di nuovi inceneritori in una Regione che solo nel 2021 ha centrato gli obiettivi fissati per il 2012 ci sembra paradossale. In una Regione che, come dimostrato dai dati, non ha mai voluto investire sulla riduzione, sul riuso, sulla raccolta differenziata e sul riciclo, fare investimenti sullo smaltimento è il segnale chiaro del fatto che si stia ancora ragionando esclusivamente in ottica lineare, più che abbracciare la filosofia dell’Economia Circolare richiesta dalla UE. E’ evidente che un nuovo impianto (a maggior ragione se la capacità di 250.000 tonn/anno fosse confermata) creerebbe un ostacolo pressoché insormontabile allo sviluppo dell’economia circolare in Piemonte e al raggiungimento degli obiettivi fissati dal PRUBAI stesso. Per ogni tonnellata di rifiuti inceneriti, viene emessa almeno una tonnellata di CO2 equivalente, a fronte di un’efficienza nella produzione di energia molto bassa (un inceneritore emette 6/700 grammi di CO2 ogni kWh prodotta quando con l’attuale mix energetico siamo a circa 300, in diminuzione grazie al progressivo ricorso alle rinnovabili). Ci chiediamo come si possa adottare tale soluzione in un’epoca in cui la decarbonizzazione è l’obiettivo principale a livello internazionale. Infine un dato economico: quanto peserà sulle spalle dei cittadini questo impianto? Si prospettano un’assenza di Fondi Europei (il principio del “Do No Significant Harm”-DNSH, prevede che gli investimenti finanziati non arrechino danni significativi all’ambiente, escludendo dai finanziamenti discariche e inceneritori); un’assenza di quei certificati verdi che rappresentano una sostanziosa quota degli utili prodotti dall’impianto torinese; l’applicazione dal 2026 del Emission Trading Scheme anche agli inceneritori, che potrebbe portare un aggravio a partire da 80€ per tonnellata di CO2 prodotta. Chi garantisce la sostenibilità economica, chi pagherà l’eventuale salatissimo conto? Leggi di più -> https://lnkd.in/d4XEgpCm
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I programmi dall’11 al 13 dicembre del nostro appuntamento annuale dell'#EcoForum per l'Economia Circolare 📅 Mercoledì 11 dicembre - mattina 📌 Centro Studi Sereno Regis, Torino Tavola rotonda sui temi: misurare la circolarità, raccolta differenziata nei comuni turistici ed eventi sostenibili. 📅 Giovedì 12 dicembre - mattina 📌 DIATI Politecnico di Torino, Ingresso 3 sala riunioni piano 1 Si parlerà degli impianti virtuosi dell’economia circolare e dei RAEE. Seguirà la presentazione del dossier regionale dei "Comuni ricicloni" e "Rifiuti free" e la premiazione dei Comuni e dei Consorzi Rifiuti Free. Novità di quest’anno sarà la premiazione a progetti virtuosi del territorio con menzioni speciali. 📅 Venerdì 13 dicembre - tardo pomeriggio 📌 Via Maria Ausiliatrice 45, Torino Iniziativa “off” organizzata da alcuni circoli torinesi sul tema della sostenibilità nel settore tessile, un evento di scambio abiti, riflessioni e intrattenimento. Vuoi partecipare anche tu? 👉 Iscriviti al link : https://lnkd.in/dab3a3jU
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Da anni lo stabilimento della Solvay di Spinetta Marengo (AL) è dedito alla produzione di PFAS, che disperde nell'ambiente circostante causando un inquinamento probabilmente irreversibile. Le sostanze perfluoroalchiliche sono state individuate nei bacini idrici, sui terreni, in aria. La salute della cittadinanza della provincia di Alessandria e di tutto il Piemonte è messa a forte rischio. Dalla scorsa primavera i dirigenti dell'azienda sono a processo con l’accusa di disastro ambientale colposo per “aver omesso di provvedere al più efficace risanamento della pregressa contaminazione del sito e al più sicuro contenimento del rilascio dei contaminanti sia nella falda sottostante lo stabilimento che a valle, ove è accertata la diffusa contaminazione da Pfas”. Nell'udienza del 27 settembre scorso il Gup ha ammesso la costituzione di parte civile di Legambiente. Un riconoscimento dell’impegno ed della coerenza con cui Legambiente, in tutti i suoi livelli associativi, ha sempre seguito con attenzione le vicende legate all’inquinamento da sostante perfluoroalchiliche, sia in Veneto che in Piemonte -> Che si individuino le responsabilità per eventuali reati -> Che si giunga presto alla messa al bando dei PFAS
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