L’intelligenza artificiale non vive solo nei paper. Vive nei laboratori, nei capannoni industriali, nei gesti quotidiani di chi prova, sbaglia, reitera. Ed è qui che ARTES OpenHouse ha guadagnato la scena, mostrando cosa succede quando la tecnologia smette di essere potenziale e diventa azione che genera valore. È accaduto ieri a #Firenze, a Palazzo Montebello, in occasione del terzo appuntamento con il salotto tecnologico ideato da ARTES 4.0 - Competence Center per dare voce a un ecosistema virtuoso di aziende, università e centri di ricerca accomunati dall’eccellenza e da un alto livello di specializzazione. Protagonista di questo nuovo capitolo: l’Intelligenza Artificiale al servizio dell’industria. Un tema che ha ormai smesso di appartenere al lessico del futuro per affermarsi come supporto nella nostra quotidianità. Anche nell'industria. Il pomeriggio si è aperto con parole che non hanno avuto solo il compito di introdurre, ma quello di connettere 4 mondi: università, impresa, ricerca, management. Poi è arrivato il tempo delle idee. Quelle che - mentre vengono raccontate - ti spostano un po’ più avanti, ti obbligano a guardare oltre. In collegamento da Vancouver, il Professore Michele Vincenti, Ph.D, MA, FCSI, CIM,C.Mgr, CM, CPHR, SHRM-SCP ha esplorato il rapporto tra #AI, innovazione e modelli organizzativi, attraverso il caso studio della mobilità come servizio. Con la precisione di chi indaga i meccanismi più profondi dei sistemi complessi, il Professore Andy Bagdanov dell'Università degli Studi di Firenze ci ha condotto nel cuore delle potenzialità e dei paradossi della Generative AI, un campo in continua espansione che sta plasmando nuovi linguaggi, comportamenti e scenari applicativi. L’ha definita con eleganza una forma di "uso infinito di mezzi finiti". A chiudere la sessione, la giovane voce del Dottorando Fabio Seferi che ha posto al centro del dibattito la necessità di un quadro normativo chiaro e condiviso. C’è un momento, all’interno di ogni processo di innovazione, in cui la tecnologia smette di essere un insieme di algoritmi e prototipi per diventare qualcosa di vivo: una visione condivisa. Lo ha dimostrato il professore Benedetto Allotta quando, insieme al suo team, ha messo in funzione il robot Franka Emika, emblema di una robotica collaborativa e adattiva capace di dialogare con l’ambiente produttivo e con l’operatore umano. Ecco quindi che Massimiliano Solazzi, Head of Production & Maintenance di Next Generation Robotics, ha presentato la piattaforma ARGO, sofisticato sistema per l’ispezione remota del sottoscocca ferroviario che combina visione artificiale e algoritmi predittivi. Riccardo Celli, CEO e Co-founder di Aidia , ha infine mostrato come l’AI possa essere un motore silenzioso e potente di trasformazione anche nel controllo qualità Come da tradizione, ARTES OpenHouse si è concluso con un momento di networking e confronto informale, dove relazioni, idee e intuizioni hanno continuato a intrecciarsi.
-
-
-
-
-
+ 15